1. In Germania le elezioni avevano intanto definito la situazione politica ed Hitler è al potere. La Svizzera reagisce aspramente contro il nazismo limitando a tre mesi soltanto il soggiorno ai cittadini tedesche nel territorio elvetico ed impedendo loro ogni attività pubblica e commerciale.

    Hess, giunto con la moglie - che sposando lui era divenuta cittadina tedesca - trova chiusa ogni prospettiva di lavoro.

    Prendono quindi alloggio in un modesto appartamento a Lucerna, nella speranza che, economizzando la sovvenzione che il padre dà a Cecilia rimasta senza impiego, possa bastare anche ad acquistare colori e tele.

    Le notizie che giungono dalla Germania sono sconfortanti e da Zurigo, Benno Miller manda una lettera ad Hess: "Puoi scrivermi a questo indirizzo (Winterthurstr. 38) senza timore perchè non abito qui, ma da amici a Costanza. Non ho bisogno di dirti quali sono le condizioni di noi tutti. Ti dico soltanto che il prato tedesco è fiorito di "bocche di leone", di "torce reali", di "speroni di cavalieri" e di "erba tremenz" (i quattro termini botanici indicati nell'ordine, alludono: Lown Maul ai nazisti, Hönigskerze alla vecchia nobiltà, Rittersporn ai militari e Zittergras al popolo).

    Gli amici che aveva lasciato a Monaco sono quasi tutti fuggiti all'estero, pochi sono rimasti in attesa di trovare anche loro il modo di espatriare che solo qualcuno ha accettato la situazione, occupando un posto nella nuova organizzazione creata dalla Reichskunstkammer.

    Per sopravvivere nei tre mesi di soggiorno concessi dalle autorità elvetiche, Hess intaglia nel legno pupazzi e dipinge scenari e dipinge scenari per un teatro di marionette. A qualche conoscente vende dei quadri che ha portato con sè dalla Sicilia e può comprare tele e colori. Ogni speranza è naufragata, ma lui deve dipingere, anche per sè stesso per tradurre in forma l'emozione che gli si agita in cuore.

    Da Lucerna scrive alla sorella: "Ho cercato di convincere Cecilia ha tornare a Messina perchè lì la vita costa meno, ma questa è una grande buggia: la vita in tutto l'universo è la cosa che costa di più. La verità è che io vorrei essere vicino a te per godermi la tenerezza delle bambine".

    "I segni che in Germania si prepara qualcosa sono evidenti e i miei amici mi scrivono cose mostruose. Voglio andarle a trovare entro l'anno prossimo per convincermi se vi potrà ancora essere libertà per il nostro lavoro o se tutto è ormai perduto. In questo caso sarà indifferente dove mi metteranno in carcere. Ma che nessuno si fidi di darmi in mano un fucile, tranne che contro Hitler. Certamente lui sarà ucciso prima che noi si debba imbracciare le armi e compiere ciò che lui e i suoi fanno adesso: torturare, uccidere, confinare nei campi di concentramento".

    Sta per scadere il permesso di soggiorno in Svizzera mentre si apre a Lucerna una grande rassegna di pittori francesi moderni ed Hess vuole vederli quei manifici quadri per scoprirre anche nell'impronta del pennello la genialità ed il tormento di chi li ha creato. E' una occasione da non perdere: a Parigi non gli sarà, certo, facile andare, e poi vuole fermarsi anche qualche giorno per poter leggere nella biblioteca comunale alcuni libri che ormai in Germania sono finiti al rogo.

    Da Monaco gli arrivano i quadri lasciati in custodia ad amici ed il materiale dello studio. Con qualche mobile della moglie carica tutto su un carro ferroviario è parte per Messina dove lo aspetta la piccola casa sulla riviera di Mili. Fu questa una fuga, non più un viaggio desiderato nel romantico sud; i suoi pensieri erano alla Germania, ai suoi amici; erano rivolti all'arte che nella terra degli Ariani era stata messa in catene.

    Cecilia, intanto, si rende conto che la sua strada è diversa da quella di Hess e riparte.

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